Ultima modifica: 19 Maggio 2016

Progetto Prevenzione: gli incidenti stradali

Testimonianza diretta e video in un incontro alla secondaria di Bregnano

“L’esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame, poi ti spiega la lezione”, diceva Oscar Wilde.

Nel caso degli incidenti stradali, la testimonianza diretta di un sopravvissuto è forse più efficace  di mille raccomandazioni.

Per questo, nell’ambito di un progetto per la prevenzione degli incidenti, gli alunni delle terze della secondaria di Bregnano hanno assistito alla proiezione di un filmato che affrontava in chiave ironica il delicato tema della riabilitazione successiva ad un grave incidente automobilistico; in seguito i ragazzi hanno potuto “intervistare” dal vivo il protagonista del video, vittima di un violentissimo scontro avvenuto 20 anni fa, tuttora alle prese con  terapie e cure mediche per recuperare una qualità di vita accettabile.

I ragazzi hanno partecipato all’incontro con grande intensità ed hanno fatto molte domande, scoprendo una realtà che ai più era ignota.

Secondo i dati ISTAT 2011, solo in Italia, 211.404 incidenti stradali hanno causato 4.090 morti e 302.735 feriti.

Inoltre, se è vero che gli incidenti con esito mortale sono fortunatamente in calo, questa riduzione, però, non corrisponde ad una proporzionale diminuzione di feriti gravi. Di questo esercito di centinaia di migliaia di persone nessuno parla, perché i giornali danno evidenza alle notizia degli incidenti solo quando si registrano dei morti.

Le vite dei “feriti”, però, sono stravolte per sempre da un solo attimo di distrazione. Le conseguenze permanenti e le trasformazioni nella vita quotidiana causate da un incidente stradale erano proprio il focus del video offerto come spunto di riflessione agli alunni.

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Secondo le statistiche europee, infatti,  nel 2008 sono morti 5.022 ragazzi europei tra i 15 ed i 24 anni per incidenti stradali: il 13.6% del totale.
Una superficiale lettura di queste cifre potrebbe indurci a ritenere che il fenomeno della morte dei giovani sia tutto sommato sotto controllo, ma non è così. I giovani sono il gruppo sociale più esposto al rischio. Inoltre, dobbiamo considerare che, dal punto di vista sanitario, in queste età non si dovrebbe morire, se non eccezionalmente: questi 5.022 morti rappresentano un onere pesantissimo per la nostra società, a prescindere, chiaramente, dal dolore che la perdita anche di una sola vita comporta. L’insicurezza sulle strade si riverbera in modo sproporzionato verso i giovani, per cui la strada è la prima causa di morte.
Questa disparità del rischio per i giovani è un indicatore di quanto il comportamento che nei giovani, è naturalmente esuberante, possa incidere negativamente. Le statistiche attestano il fattore umano (imprudenza, distrazione, sonno, ecc.) ad oltre il 90% dei casi come causa o concausa di un incidente.

Secondo le statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’utilizzo dell’auto in Europa comporta viaggi più brevi di 3 km in oltre il 30% dei casi. Più brevi di 5 km per oltre il 50% dei casi. Quindi … le vittime della strada siamo noi, quando andiamo a scuola. Siamo noi quando andiamo in discoteca, al parco o in ufficio.  Dei 4.090 morti dell’anno scorso, 376 riguardano le autostrade, tutti gli altri sono in città e nella viabilità ordinaria.

 

1 commento

  1. Incidenti stradali ha detto:

    Purtroppo gli incidenti stradali sono all’ordine del giorno, chi si mette alla guida non ha più nessun senso di responsabilità.