Ultima modifica: 9 Maggio 2015

Progetto “Memoria che vive”

Gli scioperi del ’44 a Como. Mostra fotografica e incontro con i nonni – 28 aprile

Nel 2015 cadono due scadenze storiche imprescindibili: il centenario della entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale (1915) ed il settantennale della Liberazione (1945).
Le scuole possono svolgere un importante ruolo di ascolto e confronto con la memoria sedimentata nel territorio di competenza: la Prima guerra mondiale e la Resistenza hanno sicuramente coinvolto quasi tutte le famiglie italiane e sarebbe proficuo condurre i giovani scolari a ripercorrere quel cammino di memoria.
L’Istituto Comprensivo Vertemate con Minoprio – Bregnano promuove il progetto “Memoria che vive” in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Bregnano, con l’Istituto per la Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” di Como e con la sezione A.N.P.I. del Seprio,
Gli studenti della secondaria di primo grado di Bregnano hanno già raccolto diverse interviste a parenti e conoscenti che hanno vissuto, più o meno direttamente, alcuni avvenimenti significativi del passato.
L’intento del progetto consiste nell’avvicinare i giovani alla Storia oltre i libri, attraverso il contatto diretto con le memorie individuali, i diversi punti di vista che ridanno vita agli eventi ricostruiti.    
Primo appuntamento il 28 aprile, in occasione della visita alla mostra “Gli scioperi del ’44 a Como” da parte degli alunni delle terze.
Alle ore 11 alcuni nonni metteranno in condivisione i loro ricordi e risponderanno alle domande dei ragazzi.
L’incontro e le altre interviste saranno successivamente pubblicate sul sito della scuola.
Chi volesse contribuire alla raccolta delle testimonianze può contattare la scuola o inviare una mail agli amministratori del sito: icvertemate@gmail.com 
L’articolo sul Giornale di Cantù :
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Gli scioperi del 1943 – 1944 a Como

Giovedì 6 marzo 2014 ricorreva  il 70esimo anniversario degli scioperi antifascisti e contro la guerra, proclamati a Como alla Tintoria Comense (poi diventata la Ticosa) e alla Castagna, all’indomani di quelli promossi nelle fabbriche del Nord Italia. Le manifestazioni ebbero come conseguenza la deportazione nei campi di concentramento tedeschi di numerosi operai. Tra i nove partiti da Como c’era Ines Figini, all’epoca dipendente della Tintoria Comense. Ventidue anni ancora da compiere, rea di aver sostenuto i compagni accusati di essere i promotori dello sciopero, Ines Figini venne deportata a Mauthausen, poi fu trasferita ad Auschwitz, Birkenau e Ravensbruck.  Il 5 maggio del 1945 la liberazione e il lungo viaggio di ritorno a casa.

Nei campi di concentramento morirono Antonio Carbonoli, Ariodante Gatti, Giuseppe Rodiani, Rinaldo Fontana, Angelo Meroni, Piero Scovacricchi; Giuseppe Malacrida tornò a casa ma dopo pochi mesi morì a causa dei gravi stenti patiti; si salvarono e fecero ritorno a casa Ines e l’amica Ada Borgomainerio. 

La situazione nelle fabbriche e gli scioperi del 1944 a Como

Il racconto di Ines Figini sullo sciopero e la deportazione (la testimonianza completa è raccolta nel volume “Tanto tu torni sempre. Ines Figini, la vita oltre il lager”):

http://www.lageredeportazione.org/binary/lager_deportazione_new/testimonianze/FIGINI.1157016172.pdf

 

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Trasmissione tv “Angoli” del 27/01/2015 – Testimonianza di Ines Figini – video

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QUEI RAGAZZI DEL ’43 ’44 gli scioperi della libertà – video

Testimonianze, repertori, letture di Ottavia Piccolo si intrecciano al racconto di Marco Balma
degli scioperi che che contribuirono alla caduta del fascismo.