Ultima modifica: 20 Giugno 2020

2# “Si è ciò che si comunica”

Edizione online dell’iniziativa Parole O_Stili

Venerdì 8 e sabato 9 maggio si è tenuta la diretta streaming della quarta edizione dell’iniziativa Parole O_Stili, dedicata al secondo principio del Manifesto della comunicazione non ostile ed inclusiva, “Si è ciò che si comunica”, sotto i riflettori dell’attuale emergenza coronavirus.

Alcuni alunni della secondaria hanno seguito in diretta gli incontri con esperti del settore e personaggi popolari tra i giovanissimi, i quali spesso rischiano di essere l’anello debole nel mondo della comunicazione digitale. La navigazione in rete, infatti, avviene raramente con la supervisione di un adulto e non tutti gli adolescenti hanno strumenti di analisi sufficienti a rielaborare le informazioni.

In particolare, i social sono un vero e proprio megafono di linguaggi violenti, percezione in crescita soprattutto tra i millennials (+8%). Secondo rilevazioni SWG, odio e falsità fanno parte del nuovo modo di comunicare per l’80% degli intervistati, dato in crescita del 14% rispetto al 2018. Il 63% ritiene che i giovani si abitueranno a usare toni offensivi e solo il 22% pensa che le giovani generazioni riusciranno
a scegliere uno stile comunicativo più corretto.
“Più che mai in questi ultimi due mesi abbiamo imparato che la Rete è un bene preziosissimo che merita di essere curato e a cui va dato il giusto valore. Ed è per questo che abbiamo deciso di ritrovarci online, per
continuare a mettere al centro le parole e il loro enorme potere, ma soprattutto, per riflettere sull’importanza delle nostre relazioni digitali, oggi più che mai.” – dichiara Rosy Russo, Presidente di Parole O_Stili – “Accorciare le distanze” è il nostro obiettivo, perché la Rete fa la differenza quando porta con sé quell’umanità che sa andare oltre lo schermo.”
Gay, migranti ed ebrei sono le categorie più colpite dal linguaggio violento, dato in crescita del +15% (gay), +9% (migranti), +12% (ebrei). Numeri confermati anche dall’Organizzazione per la Sicurezza e la
Cooperazione in Europa (OSCAD) che registra una crescita di atti discriminatori verso le minoranze, del +186% dal 2014 al 2018.
Tuttavia, se l’antisemitismo cresce del +13, l’omofobia è in continuo calo (-12%) così come l’islamofobia (-14%).
La crescente ignoranza e il crescente individualismo sono le principali cause dell’odio e della violenza sulla rete, ma anche i politici danno il cattivo esempio: il 91% degli intervistati dichiara che in Italia
esiste un grande problema di violenza verbale nel fare politica, tanto che le fake news confondono le idee di 1 cittadino su 3 (35%), ma nell’87% delle risposte, sono diventate la normalità della comunicazione tra i partiti.

Il nuovo Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva presentato online.  

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Ospiti

Alex Zanardi, atleta | Bebe Vio, atleta | Don Luigi Ciotti, presbitero e attivista | Andrea Delogu, presentatrice tv | Pepitosa, blogger dei temi della disabilità | Chris Richmond, Founder MyGrants | Francesca Vecchioni, Presidente di DiversityLab | Igor Suran, direttore esecutivo di Parks – Liberi e Uguali | Costanza Rizzacasa d’Orsogna, giornalista Corriere della sera sui temi del body shaming | Barbara Falcomer, Presidente di ValoreD. Voce narrante: Cristiana Capotondi, attrice.

COLLEGATI  ONLINE

Sul Corriere della Sera
Il Corriere della Sera all’interno contiene un’intera pagina dedicata al Manifesto. 
Non sarà una semplice inserzione perché se la inquadrerai con il tuo smartphone l’illustrazione si animerà e suonerà.

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